Piazza Martiri di Odessa a Ceriano, lUcraina non la vuole
Mercoledě 04 febbraio 2015
Incidente diplomatico scatenato dal sindaco leghista di Ceriano, Dante Cattaneo. Lambasciatore ucraino chiedelintervento del premier Renzi e del prefetto. Il consigliere provinciale Monti: ŤRichieste da rispedire al mittenteť.
Lintitolazione di una piazza ai Martiri di Odessa, a Ceriano Laghetto, diventa un caso internazionale. A chiederelintervento del premier Matteo Renzi e del prefetto č lambasciatore ucraino in Italia, Yevhen Perelygin che contestala decisione del sindaco leghista del paese brianzolo Dante Catteneo. I martiri ai quali fa riferimento il sindacoleghista sono i 35mila ebrei sterminati nel 1941 dai nazisti, ma anche i 38 manifestanti filorussi favorevoliallannessione della Crimea alla Russia di Putin uccisi con bombe molotov il 2 maggio 2014, nel palazzo del sindacato di Odessa.
Lintitolazione della piazza č avvenuta attraverso una delibera comunale nella quale, contesta lambasciatore in unintervista di Monza Today, citata dal consigliere provinciale Andrea Monti, si legge: Ťgoverno autoproclamatosidi Kievť, quando invece, dice Perelygin: ŤIl governo indipendente ucraino č stato riconosciuto dalla RepubblicaItaliana e pressoché da tutti i Paesi del Mondoť. Contestata poi lassociazione tra il massacro del 1941 e leccidio del 2014: Ťquando nella stessa cittŕ morirono alcune decine di persone, alcune armate, nel palazzo dei sindacatiť.
Sulla questione č intervenuto il consigliere provinciale leghista Monti: ŤIl minimo che ci si possa aspettare, se ancora viviamo in uno Stato che detiene un minimo di sovranitŕ, č che lItalia, per bocca del suo Prefetto rispedisca al mittente, in maniera garbata ma decisa, gli ordini le richieste di provvedimenti censori nei confronti di un proprioSindaco. Ricordo che il primo cittadino agisce, in questi casi, nel pieno della sua autonomia amministrativa. Č ilSindaco che decide a chi, a cosa o a quale evento storico intitolare una piazza; nessuno Stato estero, seppur coinvoltoe interessato alla denominazione, puň arrogarsi il diritto di interferire nel provvedimento amministrativoť.