Č morto Giulio Andreotti, aveva 94 anni

Č morto Giulio Andreotti, aveva 94 anni

Giulio Andreotti č morto a Roma

Si č spento a 94 anni. Per lui funerali privati dopo 50 anni di vita pubblica. Definito il politico dei record, per 7 volte fu presidente del Consiglio

 

Si č spento alle 12.25 nella sua casa di Roma il senatore Giulio Andreotti. Aveva 94 anni. Lo hanno reso noto i suoifamiliari. Per decenni al centro della politica italiana, ha guidato il governo per sette volte. Dopo 50 anni di vita pubblica, niente camera ardente al Senato ma nella sua amatissima casa-studio di Corso Vittorio e funerali privatiche saranno celebrati oggi pomeriggio nella Chiesa di san Giovanni dei Fiorentini a Roma.

E’ stato il politico italiano piů blasonato: sette volte alla guida del governo, innumerevoli volte ministro, campionedelle preferenze nelle liste della Dc. Ma per i suoi nemici č ricordato come “Belzebů”, circondato da una fama di politico cinico e machiavellico che lui stesso, in fondo, ama coltivare.In piů di mezzo secolo di vita pubblica, piů di ogni altro governante, Giulio Andreotti č stato identificato come l’emblema di un potere che nasce e si alimenta nellezone d’ombra.

 

Il sarcasmo, la sua dote migliore – Andreotti era nato a Roma il 14 gennaio 1919. “Quell’anno sono nati il Ppi di Sturzo, il fascismo e io. Di tutti e tre sono rimasto solo io”, si gloriava ultimamente. Da giovane, era un ragazzoreligioso, studioso, molto serio, la schiena giŕ lievemente incurvata e le idee chiare sul suo futuro. Unici divertimenti le partite della Roma (al vecchio stadio di Testaccio) e le corse dei cavalli all’ippodromo delle Capannelle.

 

Il debutto al governo a 28 anni – Nel 1946, a 28 anni, era giŕ sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con unadelega particolare per lo spettacolo. Il giovane Giulio si occupava del cinema a trecentosessanta gradi: dai tagli dellacensura ai copioni poco rispettosi della morale cristiana ai finanziamenti pubblici per sostenere le produzioniitaliane. Di quegli anni si ricorda la polemica con Vittorio De Sica, accusato dal giovane sottosegretario di aver reso”un pessimo servizio all’Italia” con il suo pessimistico film “Umberto D”.

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